(522) M. NETTLAU, Errico Malatesta ecc. cit., p. 53; J. GUILLAUME, L'Internationale ecc. cit.
(523) Il Nettlau (Bakunin und die Internationale ecc. cit., p. 303) cita lettere di Bakunin a Berti-Calura dell'aprile e del giugno.
(524) Carlo Cafiero nacque a Barletta nel 1846 da famiglia agiata; laureatosi in legge, entrò in carriera diplomatica, ma la lasciò nel 1865; appassionato per gli studi sociali, fu a Parigi e a Londra dove ebbe occasione di incontrare Marx ed Engels, sotto la cui influenza si orientò decisamente al socialismo e si ascrisse all'Internazionale. Il Consiglio generale faceva molto assegnamento su questo giovane intelligente, entusiasta, energico, ricco per la diffusione dell'Internazionale in Italia. A mezzo il '71 Cafiero iniziò appunto un suo giro di orientamento e di propaganda in Italia. Marx ed Engels s'illudevano di averlo definitivamente guadagnato alla loro concezione e ai loro metodi, in opposizione a quelli, allora prevalenti in Italia, di Bakunin. Il carteggio che si svolse tra Engels e Cafiero nella seconda metà del 1871 e nei primi mesi del 1872 è di grande interesse. Le lettere di Cafiero (a tutt'oggi inedite) si conservano presso l'Archivio del partito socialdemocratico, a Berlino, dove io ho potuto trascriverle.
(525) Ricavo queste notizie da una lunga lettera di Cafiero a Engels, da Barletta, 12 giugno 1871. Castellazzo è, secondo Cafiero, «ateo in religione e repubblicano-socialista in politica»; egli riuscirà senza dubbio «a stabilire in Italia una importante sezione della nostra associazione».
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