..» (BOTTERO, Dibattimento ecc. cit.).
(568) Comunicazione della riunione settimanale del Consiglio generale dell'Internazionale, Londra, 17 ottobre 1871; «Il Motto d'ordine», 18 novembre 1871. La lettera cui si allude è quella a Petroni.
(569) Scrivendo al «Rubicone», 3 gennaio 1872, Bakunin rende omaggio al «largo istinto della causa popolare» di cui dà sempre prova Garibaldi, ma aggiunge: «Lasciate che ve lo dica francamente, tutto quel che Garibaldi ha scritto sull'Internazionale prova che egli non la comprende o non la conosce affatto... egli è con noi per il fatto, contro di noi per l'idea... Tutte le sue idee politiche - ed egli è troppo vecchio e ostinato per mutarle - tutte le sue abitudini politiche lo incatenano al vecchio mondo, a quel che noi vogliamo distruggere... Amici miei, lasciatemelo dire..., se avete avuto la disgrazia di seguire la direzione politica e socialista di Garibaldi vi lascerete égarer in un dedalo di contradizioni impossibili...» S'affretta però a raccomandare ai suoi amici di considerare come strettamente riservate queste sue osservazioni. M. NETTLAU, Michael Bakunin ecc. cit., III, pp. 50-51
Fra Garibaldi e Bakunin si stabilirono anche relazioni dirette, attraverso Celso Cerretti, da Mirandola. Bakunin scriveva al Cerretti, 11 febbraio 1872: «Lascio alla vostra discrezione di discernere quali delle mie lettere devono essere spedite al generale Garibaldi e quali no... ci son certe cose che è inutile dirgli...» Ma cordialità di rapporti, fra i due, non ci fu mai.
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