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      «Se desidera la Federazione averci fra gli accoliti, disdica ancora quei matti da catena che vogliono abolire la proprietà, l'eredità. E noi ci terremo onorati di proclamarci internazionali senza riserve» (riportato da «Il Motto d'ordine», 2 novembre 1871).
      (581) 10, 17, 24, 31 agosto 1871 (SEI, vol. XVII, pp. 64 sg.).
      (582) L'amarezza di Mazzini, che vede assottigliarsi ogni giorno di piú le fila dei suoi seguaci, fraintese e svisate le sue intenzioni e la sua dottrina, nell'imperversare del materialismo, si rivela tutta in una lettera da lui diretta all'Emilia Venturi, il 29 agosto: «Felice operaia, voi che vedete il vostro lavoro progredire! Io non vedo che la dissoluzione progredire intorno a me. La mia guerra al materialismo e all'Internazionale ha suscitato una conflagrazione nel partito... Io sono ora un apostata, un prete, un reazionario, l'istigatore degli uomini di Versailles, l'ambizione ha infine preso l'anima mia; la vecchiaia m'ha fatto superstizioso, e cosí via. È una tristissima contesa, ma bisognava impegnarla e io non mi pento d'averla iniziata» (RICHARDS, op. cit., III, p. 285).
      (583) Brusco Omnis aveva fra l'altro rimproverato Bakunin per aver posto e non dimostrato la tesi antidivina; Bakunin spiega che ha preferito occuparsi innanzi tutto dell'Internazionale «che è un essere reale e vivente, la questione divina, non essendo il buon Dio... che una cosa immaginaria, un essere fittizio» poteva invece aspettare.
      La Risposta all'«Unità italiana» fu pubblicata nel «Gazzettino rosa» del 10, 11, 12 ottobre 1871 (BAKUNIN, Œuvres, t. VI, pp.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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