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      Vogliono separarvi dai vostri fratelli di Francia, d'Inghilterra, di Spagna, di Germania, di Russia e d'America; vogliono fare dell'Italia una specie di Cina, difesa da una muraglia teologica; vogliono isolarvi per dominarvi a loro voglia!... Vi vogliono ingarbugliare! Pane e lavoro sia il vostro grido. In guardia!» L'imagine piuttosto peregrina della muraglia teologica è evidentemente suggerita da un passo di Il Socialismo e Mazzini in cui Bakunin accusa il suo avversario di voler innalzare intorno all'Italia «un muro non cinese ma teologico, per isolarla da tutto il mondo» (Il Socialismo e Mazzini cit., p. 10).
      (632) Bakunin sapeva benissimo che questa insinuazione, giustificatissima riguardo alla borghesia italiana in genere, era, riguardo a Mazzini, non altro che una stolta calunnia.
      (633) Anche Cafiero, allora in comunicazione col Consiglio generale di Londra, era d'opinione che bisognasse concentrare a Roma tutte le forze internazionaliste, per fronteggiare l'offensiva mazziniana (Lettera a Engels, 18 ottobre 1871, in Carteggio di Engels cit.).
      (634) Atti del XII Congresso generale delle società operaie italiane tenutosi in Romagna, novembre 1871, Roma 1871.
      (635) «Il Monitore di Bologna», 27 ottobre 1871. Il 2 novembre però duecento operai si riuniscono per protestare contro i loro dirigenti, che non hanno creduto di aderire al congresso. «Siamo operai e come tali vogliamo essere solidali coi nostri fratelli italiani del mondo... I tempi del feudalismo sono irremissibilmente passati.


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Mazzini e Bakunin
di Nello Rosselli
pagine 458

   





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