» (20 febbraio 1876). Sono le stesse idee espresse nella lettera citata nel testo.
(678) Il 18 febbraio insiste sulla profonda diversità fra il concetto nazionale di Mazzini e quello dei socialisti: «Patria pei mazziniani è un principio da attuarsi violentemente dall'alto al basso... L'unità nostra, pigliando le mosse dall'individuo, dai suoi bisogni e diritti riconosce la libertà piena delle collettività locali, questa federa inevitabilmente fra loro fino a creare sotto altra forma e con altro concetto la medesima unità»; e, dopo aver dichiarato che gli operai sono oggi tutti instradati verso il socialismo: «Al profeta non avanza che piangere sull'umana corruzione; cosí il mazzinianismo avrà avuto anche il suo Geremia»!
(679) Settimanale fondato il 1° gennaio 1872: diretto da Giuseppe Eandi. Cessò le pubblicazioni il 12 maggio dello stesso anno. Dal primo numero: «In guardia, o Popolo / Solleva gli occhi / Perdi quel debole / ch'ai nei ginocchi... / Fin che t'umilî / Fin che stai prono / Come puoi scorgere / Chi siede in trono? / In piedi... Rizzati! / Bada, per Cristo / Non senti il soffio dell'Anticristo?»
(680) Nel dicembre 1871 appare sul «Journal des Débats» un articolo scritto da un «autorevole corrispondente italiano» nel quale si dice che Mazzini «avrebbe recentemente proposto al partito dell'Internazionale di unirsi, almeno momentaneamente, con lui, contro il loro comune nemico, la Casa Savoia... Mazzini non sarebbe stato lontano dal comprendere tutto il pericolo dallo scisma prodottosi e la necessità di mettervi un termine.
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