).
(705) ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEGLI OPERAI, SEZIONE RAVENNATE, Patto di fratellanza, Bologna 1872.
(706) Lettera di Terzaghi a Engels, 4 gennaio 1872. Sull'opera svolta dal Terzaghi nell'ambiente operaio torinese molto ci sarebbe da dire. Espulso dalla Emancipazione, si dette a fare del dissidentismo, offrendo i suoi servigi ora a Engels ora a Bakunin. Ma la sua parte, nonostante che tutti lo conoscessero per quel che valeva, non era ancora terminata. Nel 1873 fondò il giornale «La discussione» (che durò dal maggio al settembre) e poi «Il Proletario» (nell'ottobre), specie di libello rivolto contro mazziniani, garibaldini, internazionalisti, ossia tutti coloro che successivamente gli avevano dato credito. L'uomo non era privo d'ingegno; ma in sostanza e contro ogni sua intenzione, le sue mene giovarono piú che non nuocessero al movimento internazionalista. Certo s'elevò al disopra dei suoi pari per l'accortezza con la quale comprese qual fosse la via migliore per dividere le correnti predominanti: spinse l'internazionalismo per debellare il mazzinianismo repubblicano, fu garibaldino contro Mazzini, marxista per scindere gli internazionalisti italiani, petroliero e anarcoide per rovesciare sui compagni persecuzioni e reazione e su di sé i falsi rigori della polizia (una volta si recò a Ginevra fuggendo un autentico mandato di cattura del procuratore del re di Pesaro!) La sua colpevolezza fu irrefutabilmente provata da Cafiero al Congresso di Bologna (15 marzo 1873) - confermata ripetutamente piú tardi.
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