Pagina (47/380)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Suo compito precipuo era anzi quello di raccogliere in proposito dati e testimonianze attendibili, sí da facilitare una eventuale presa di posizione da parte del Foreign Office: la cui norma tradizionale era per altro contraria a ogni mutamento nell'ordine sancito dai trattati per le successioni dinastiche.
      Tralasciamo qui di proposito l'attività svolta dal ministro inglese in tutti gli altri settori: basterà dire che a consigliargli prudenza e riservatezza intervenne la voce, sparsasi nella capitale al suo arrivo, che egli avesse la missione «di cacciare gli austriaci dal Piemonte»(47). Tanto tenaci, malgrado tutto, duravano insensate illusioni sulla politica inglese!
      Vediamo piuttosto lo Hill all'opera per accertare le responsabilità di Carlo Alberto. I primi e i piú notevoli accenni in proposito si trovano nel suo dispaccio del 9 maggio, malauguratamente sfuggito al Rodolico, il quale, crediamo, avrebbe potuto giovarsene per temperare talune fra le sue argomentazioni. Ne riportiamo i brani piú significativi: «Grande è il mio rincrescimento nel (dover) confermare, su informazioni dello stesso conte Revel, che da principio (i rivoluzionari) ebbero per loro capo S. A. S. il principe di Carignano... Sebbene tutti quanti (alla lettera: tutti i partiti) siano convinti che il principe Carignano abbia avuto parte nella cospirazione, si hanno in proposito, a quel che sembra, piú asserzioni che non particolari (concreti). S. A. S. venne compromesso dalle carte sequestrate nella carrozza del principe della Cisterna, in seguito a un'informazione fornita dal ministro sardo a Parigi al ministro di polizia a Torino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggi sul Risorgimento
di Nello Rosselli
pagine 380

   





Foreign Office Piemonte Hill Carlo Alberto Rodolico Revel Carignano Carignano Cisterna Parigi Torino