Consacrati vari dispacci del maggio e del giugno a ricostruire le fasi della rivoluzione, a discutere il piano di occupazione austriaca e a sondare lo stato d'animo dei sudditi di Carlo Felice, lo Hill tornò a Carlo Alberto il 25 giugno, con un dispaccio che è stato, nella parte essenziale, pubblicato dal Rodolico(55).
In esso il ministro inglese, che ha avuto diversi altri colloqui col conte Revel, riferisce, in base alle costui affermazioni, essere le prove del «tradimento» del principe ormai innumerevoli, e in particolare s'indugia sui rapporti corsi tra Carlo Alberto e il Revel il giorno innanzi allo scoppio della rivoluzione. Quali i commenti dello Hill? Nel complesso non troppo sfavorevoli al principe: nonostante tutto non gli è riuscito ancora di appurare fino a qual punto egli sia stato effettivamente compromesso dal carteggio Cisterna; e non gli sembra credibile che egli mirasse davvero alla detronizzazione del re; e l'autorevole ministro di Prussia non gli sarebbe cosí amico se fosse vero tutto quello che si dice di lui. Ma l'argomento principe di cui si serve lo Hill per revocare in dubbio l'implacabile condanna pronunziata dal Revel è un altro. Leggiamolo nel testo tradotto, datoci dal Rodolico: «Mi si dice che la regina Maria Teresa sia tuttora favorevole al principe; e Sua Maestà sarebbe certamente l'ultima a perdonare il principe se fosse sicura che S. A. avesse avuto tali idee». Quali idee? Non si capisce. Forse quella di detronizzare il re suo consorte? Ricorriamo al testo autentico.
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