Tali le dichiarazioni di re Vittorio riguardanti Carlo Alberto. Senonché diversi mesi piú tardi, annotando ad uso di lord Castlereagh la celebre prima autodifesa del principe(68), lo Hill si sovvenne di un particolare importante del suo colloquio di Modena, che nel dispaccio del 12 agosto aveva dimenticato di riferire. Carlo Alberto, è noto, attestava in quel suo scritto di avere, l'11 marzo '21, vanamente espresso in Consiglio parere favorevole alla concessione della costituzione francese; il giorno appresso (sempre nel suo racconto), urgendo gl'insorti per ottenere la costituzione di Spagna, e opponendovisi il re, la regina, dopo aver consigliato, caso mai, l'adozione di quella inglese,
mi disse in presenza di tutti quei signori che si meravigliava come io avessi suggerito il giorno prima la costituzione francese, mentre qualche giorno addietro avevo detto al re che la costituzione di Spagna era il maggior guaio che potesse toccare ad un paese e che un sovrano non deve mai umiliarsi. Risposi allora a Sua Maestà che tale era tuttora il mio modo di pensare(69).
Sembra un qui pro quo: la regina che rimprovera il principe per avere consigliato la costituzione francese dopo avere sconsigliato quella spagnuola; forse che v'era contraddizione fra i due propositi? Lo Hill chiarí la cosa nel dispaccio 9 febbraio 1822:
A conferma di questo aneddoto re Vittorio mi disse a Modena che, alcune sere prima della rivoluzione, il principe, trovandosi nel palco reale al Gran Teatro, aveva condannato nei termini piú energici qualunque sistema costituzionale(70); e il re lo aveva ricordato a S. A. S. allorquando la regina gli aveva rivolto quell'attacco.
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