II.
Giuseppe Montanelli
1.
Frammento della incompiuta vitadi Giuseppe Montanelli
La giovinezza.
Fucecchio è un antico borgo che, armoniosamente, toscanamente disposto sulle pendici di una collinetta, domina la vallata dell'Arno fra Empoli e Pontedera. La piana, ai suoi piedi, è maravigliosamente bella e feconda. In lontananza, a ponente, sfumano i monti di Pisa, e a mezzogiorno le stanno di fronte le torri di San Miniato, col lunghissimo corteggio di case allineate in doppia fila sul crinale di un poggio. Dalla parte opposta, sono le giogaie dell'Appennino, macchiate di castagneti, piú sotto il famoso padule, oggi in gran parte prosciugato. Borgo antico, Fucecchio come attestano i mozziconi di mura e le due torri rossastre, coronate di verde che la sovrastano; come attestano certi suoi palazzotti, e le viuzze sinuose e scoscese. La gente è industriosa, fiera, risentita; cattolica, ma libera; povera, ma con altissimo senso di sé. Dopo le chiese, piú numerosi vi sono le osterie e i caffè: luoghi di ritrovo e questi e quelle, ché i fucecchiesi amano di radunarsi a crocchio, per parteggiare e motteggiare e accapigliarsi, o anche per implorare il Signore e festeggiare, chiassosamente, il carnevale o il santo patrono.
In questo luogo, vero nodo strategico tra Firenze, Siena, Pisa, Lucca e Pistoia, e dominante le tre vallate dell'Arno, della Pesa, della Nievole; a due passi da Vinci e a mezz'ora di vettura dalla Certaldo di Giovanni Boccaccio, in questo luogo, il 21 gennaio del 1813, nasceva Giuseppe Montanelli.
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