Perché mai tanto risentimento e, diciamolo aperto, tante persecuzioni contro un oppositore cosí solitario? Che mai poteva rappresentare costui, e con lui i due suoi compagni di astensione, di fronte all'assemblea unanime? Si aveva forse il dubbio che quel voto di un'assemblea eletta a suffragio ristretto non corrispondesse che assai imperfettamente ai propositi ed alle aspirazioni della maggioranza dei cittadini pensanti? La verità si è che quella voce isolata, o piuttosto quella voce rimasta silenziosa nel coro, veniva a costituire come una frattura in quella facciata di unanimità formale che da tempo ormai i governanti toscani si erano preoccupati di edificare nel loro paese per opporla a un'Europa diffidente; che essa rappresentava un principio pericoloso d'indipendenza, mal tollerabile fintanto che durasse quello stato di pericolosa incertezza sulle sorti toscane: tanto piú che era la voce di un patriota antico, ben noto nel mondo straniero, contro il quale si spuntavano, in definitiva, le assurde insinuazioni, che pur si osava da taluno rivolgergli, di venduto allo straniero e perfino di segreto fautore delle restaurazioni!(368).
Dal 20 d'agosto, perciò, il Montanelli avrà la vita difficile, nella sua Toscana. I giornali governativi (e cioè quasi tutta la stampa) non gli daranno piú tregua(369); la censura postale sorveglierà accuratamente la sua corrispondenza; le sue parole ed ogni suo movimento verranno controllati e riferiti a Palazzo Vecchio; ogni sua passata o presente benemerenza verrà dimenticata o svisata; ogni suo gesto sarà cagione di sospetto.
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