Se ad alcuno saltasse in mente di dire a un uomo il quale, su fragilissima imbarcazione, abbia saputo a gran forza di remi reggersi su un mare tempestoso, evitando sapientemente gli scogli onde è cosparso, che la sola fortuna lo ha assistito e che egli, tra i marosi, non sapeva quel che si facesse, noi lo terremmo, giustamente, per uno che non conosce il mare. In verità non conosce la politica chi può sostenere che gli uomini della Destra, pienamente consapevoli dei dati contraddittori della loro politica, non governarono, ma si lasciarono governare.
Si osservi che sarebbe bastato un passo falso a compromettere il tutto e a svelare troppo sfacciatamente la commedia che s'andava rappresentando in faccia al mondo, d'un governo che di nascosto spinge e poi grida d'esser trascinato(403); sarebbe bastato un nulla a rovesciare l'equilibrio fittizio ma sufficiente che per dieci anni o quasi si riuscí a mantenere tra le forze apparentemente armoniche e quelle apparentemente disarmoniche. Per dieci anni; ora, se è possibile che in un dato momento un uomo di Stato, incerto sul da farsi, venga assistito da un singolare colpo di fortuna, sarebbe stolto attribuire al caso una politica decennale, ferma e immutabile nelle sue volute apparenti incertezze. (Quanto a me io non credo neppure al colpo di fortuna. Si dice: il tale è fortunato perché, in dubbio tra vari partiti, ha scelto, senza troppa riflessione e senza conoscerli ben tutti, proprio quello che si è poi rivelato il migliore. Ma l'uomo non rinasce e non si riforma innanzi a ciascun problema che turba la sua coscienza.
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Destra Stato
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