(13) Ciņ si ricava dai dispacci del conte d'Aglič, e del conte Pollone, da Londra, al San Marzano (l'Aglič, č noto, partķ per Parigi e Torino ai primi d'agosto del 1820, e non tornņ in sede che molti mesi piś tardi, dopo avere esperito importanti missioni a Lubiana e a Napoli). Il 23 luglio 1820 l'Aglič, rendendo conto di un suo colloquio col Castlereagh, scriveva: «Quanto a noi, egli mi disse che sentiva essere la nostra situazione molto difficile, ed esigere molta prudenza e vigilanza; ma evitņ di entrare in particolari» (Bianchi, Storia della diplomazia europea in Italia, II, pp. 307-8. Il Bianchi attribuisce erroneamente a questo dispaccio la data di Parigi). Non si puņ escludere č vero, che dispacci riservati dell'Aglič o del Pollone manchino dalle filze esibite agli studiosi nell'Archivio di Torino, né che il segreto pensiero del Castlereagh venisse dall'Aglič convogliato oralmente al San Marzano; quel che si puņ escludere quasi con certezza si č invece che, partito l'Aglič, il Castlereagh si aprisse confidenzialmente col giovane incaricato Pollone.
(14) Cfr. i dispacci Stewart del 21 e 27 dicembre 1820 (loc. cit.) e Castlereagh a Stewart, 19 gennaio 1821 (P. R. O., Austria, p. 158, n. 6).
(15) Tale nomina ebbe luogo in settembre e non nel giugno, come scrive il Rodolico a p. 99. Piś tardi lo Hill riferķ che a Torino «molti erano rimasti sorpresi che il re avesse affidato a una persona cosķ giovane un posto considerato della piś alta importanza in questo paese» (dispaccio 25 giugno 1821).
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