Non sembra che la notte fatale dell'abdicazione del re, il Percy avesse colloqui con questo o col neo-reggente: egli si limitò probabilmente, come gli altri suoi colleghi del corpo diplomatico, a recarsi quella notte alla Segreteria degli esteri, dove le drammatiche novità vennero loro comunicate (all'Archivio di Stato di Torino, Lettere Ministri. Gran Bretagna, Registro lettere della Segreteria degli esteri, si conserva infatti copia di un biglietto, datato 12 marzo, ore 11,30 p., con cui il San Marzano invitava il Percy a recarsi d'urgenza alla Segreteria). Il Percy comunicò l'avvenuta abdicazione del re con dispaccio al Castlereagh scritto alle due di mattina del 13 marzo. Un colloquio col re e col reggente ebbe invece, all'alba del 13, l'ambasciatore di Francia, La Tour du Pin: su di esso e sulle dichiarazioni fatte da quel diplomatico molto si è scritto e fantasticato. Ma il Segre nel suo Vittorio Emanuele I, Torino 1930, pp. 241-42, ci accerta di non averne trovato traccia nel carteggio La Tour du Pin, da lui consultato a Parigi. Stimiamo opportuno perciò registrare in proposito la testimonianza dello Stuart, ambasciatore inglese in Francia. Il cui dispaccio 17 marzo 1821 (P. R. O., France, 250, n. 79) in sostanza conferma appieno la nota versione del De Reiset (cfr. in Rodolico, p. 180), tacendo di un supposto colloquio del La Tour con re Vittorio e riferendo solo, di quello con Carlo Alberto, le dichiarazioni di quest'ultimo in senso favorevole alla promulgazione della Costituzione francese.
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