Dispaccio Hill 24 ottobre 1821: «Il mio collega prussiano è sempre assente, a Napoli, donde ho ricevuto ier sera una (sua) lettera confidenziale nella quale mi prega di adoperarmi in favore del principe di Carignano; ma io temo che nulla sarà fatto per S. A. S. fino alla riunione del Congresso a Firenze, l'anno prossimo, seppure anche allora mi si dice infatti da parte russa che S. M. Sarda usa verso i sovrani alleati un tono quasi altrettanto altezzoso che verso i suoi sudditi...»
(89) Il Della Valle insinuava allo Hill che «se due o tre degli alleati fossero stati disposti ad ascoltare l'appello del re, il principe avrebbe abbandonato le sue pretese al trono e la questione di legittimità e primogenitura sarebbe stata salvata dalla successiva adozione del suo figliuoletto». Dispaccio Hill 5 aprile 1822.
(90) Dispaccio Hill 9 e 23 febbraio 1822. Successivamente lo Hill si ricredette anche su questo punto, non senza merito, sembra, dell'infaticabile sostenitore del principe, Luigi d'Auzers. Dispaccio Hill 3 agosto 1822: dice il d'Auzers (fine psicologo, invero) che «nonostante la violenza dei piú contro di lui (Carlo Alberto), egli è sicuro che se il principe arriverà, non ci saranno cinque famiglie a Torino che non si mostreranno ansiose di partecipare al primo ricevimento a palazzo Carignano». Ragguagli sul d'Auzers dava lo Hill nel dispaccio segretissimo e confidenziale del 3 marzo 1822.
(91) Dispaccio Hill 9 febbraio 1822: il Revel «dice che se il re è incline al perdono, quanto prima il principe tornerà, in vista di regnare, tanto meglio; ma a lui consta che il re è del tutto contrario a S. A. S. Ciò nonostante, aggiunse il governatore, se il re dovesse morire domani, sarebbe mio dovere proclamare il principe e naturalmente lo farei.
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