..» Del Tommaseo, comunque, il Montanelli faceva già elogi sperticati in una lettera del 12 gennaio 1832 al Vieusseux (inedita), relativamente a un suo articolo sul veltro allegorico pubblicato nell'«Antologia» articolo che gli era bastato per abbandonare in proposito, diceva, «la mia opinione conforme a quella del Troia».
(127) Cfr. Lettera di Montanelli, senza data, ma del 1832.
(128) Lettera 22 ottobre 1832.
(129) Al Vieusseux scrive, il 21 novembre: «Molto piú ancora mi è piaciuto l'articolo di Tommaseo che ho letto tre volte e sempre con piacere, e con frutto. Non so come la censura abbia potuto permettere la stampa di molte cose contenute in quell'articolo! Ma la confutazione di coloro che vogliono la unità materiale dell'Italia ha servito di passaporto alle (parole indecifrabili) contro la legittimità, e alle bellissime idee sull'unione intellettuale, morale e religiosa degli italiani, senza la quale tutti i nostri sforzi non potranno giammai riuscire a buon fine...» (Marradi, op. cit., p. 168).
(130) Lettera 21 novembre 1832.
(131) Si noti che il Montanelli abitava allora - come ebbe a scrivere al Vieusseux, 22 febbraio 1832 - appunto in piazza di Santa Caterina, in casa della vedova Tami: lo zio rettore, si vede, voleva averlo sott'occhi!
(132) E al Vieusseux, 28 novembre (inedita): «Tommaseo vi parlerà dell'università. Assistemmo insieme ad una lezione sul Diritto di natura; e potrete farvi raccontare le cose notabili della medesima»; e il 12 dicembre (inedita), allo stesso: «Qua si parla ancora della visita da lui (Tommaseo) fatta alla università - e molti di questi professori mi hanno fatto domandare qual giudizio avesse recato delle loro lezioni».
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