- Occupiamoci della grand'opera alla quale dovremo coraggiosamente applicarci!»
(140) Cfr. la breve biografia che essa scrisse del marito in Marradi, op cit., p. 172. E anche Pemens, op. cit., p. 359.
(141) Si noti altresí che allorquando, nel '47, la polizia toscana raccolse sul Montanelli tutto quanto resultava a suo carico per gli anni precedenti, dell'episodio sansimonistico si dimostrò del tutto ignara.
(142) Levi, Vita di pensiero, pp. 117 sgg.
(143) Il Levi, veramente, scrive che ciò avvenne nel 1840; ma dal carteggio montanelliano noi sappiamo che già nel '37 si era stretta fra loro quella fervida amicizia che durò poi cosí a lungo, ed alla quale il Levi ispirò, moltissimi anni piú tardi, il commosso, postumo elogio del Montanelli (in Vita di pensieri, cap. I).
(144) Op. cit.
(145) Che per prudenza chiamano, anziché giornale, «opera che si dispensa ogni settimana». Montanelli a Tommaseo, senza data, ma dicembre 1832.
(146) «Vi è una società che paga 5 paoli al mese onde mantenere l'impresa, e chiunque vuole entrare in questa società avrà 5 dispense - scrive il Montanelli al Tommaseo. - Il prezzo poi d'associazione per tutti è di lire 4 all'anno», Cfr. sull'«Educatore», Linaker, Mayer, I, pp. 184 sgg.
(147) In questo progetto di un giornale letterario, artistico e scientifico che avrebbe dovuto pubblicarsi a Livorno sotto gli auspici di quel Gabinetto scientifico e letterario, e per esso dal professor Doveri, ma con la collaborazione di un gruppo di giovani capitanati dal Montanelli e sotto la direzione del Centofanti, cfr. due lettere del primo al secondo (inedite), maggio 1832, e la risposta favorevole del Centofanti in data 20 maggio.
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