«Il giornale deve esser fatto - scriveva infatuato il Montanelli... - perché questa gioventú ha bisogno di impiegarsi utilmente in una grande intrapresa». Il Centofanti non meno pronto del suo «discepolo» a scambiare le fantasie con la realtà, dopo qualche giorno vedeva già tutto fatto; «Parliamo ogni giorno di te - gli rispondeva da Firenze il 30 maggio, - dei nostri cari ed ardenti cooperatori, e della futura vita letteraria che condurremo!» Perché poi il progetto fallisse, non sappiamo; ma forse non ultimo motivo ne fu la... doccia fredda sul sansimonismo del gruppetto pisano.
(148) Lettera non datata, ma certamente degli ultimi di dicembre, giacché trasmette gli auguri pel capo d'anno.
(149) Cfr. su di esso le impressioni del Centofanti in lettera Montanelli, 18 gennaio 1833 (inedita).
(150) Veramente nella Nazionale si trova una lettera del Montanelli al Vieusseux in data 13 febbraio '31 (già pubblicata, mutila dell'ultimo paragrafo, del Marradi, op. cit., p. 165); ma il suo tono e il contenuto dimostrano che deve essere del 13 febbraio '32. Del resto è chiaro che la lettera del 25 novembre '31 (inedita) è la prima che il Montanelli diresse al Vieusseux («Giacché negli ultimi giorni del settembre decorso trovandomi in Firenze ebbi il piacere di fare la sua conoscenza, mi prendo la libertà di dirigerle questa mia...»)
(151) A firma M. G. Il fascicolo - si vede che anche allora usava cosí - non comparve però che a principio di febbraio del '32.
(152) Lettera pubblicata in Marradi, op. cit., p. 177 F.
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