Cfr. «Il Nazionale», Firenze, 13 ottobre 1849; Collezioni di documenti per servire alla storia della Toscana dei tempi nostri e alla difesa di Guerrazzi, Firenze 1853, p. 62. Un'altra lettera del Montanelli al Massari, 30 settembre 1849, trovasi in B. L., c. 40, i. 2264. Vedremo anche piú oltre come il diario Massari formicoli di maligne e non sempre fondate insinuazioni a carico del Montanelli.
(198) Cosí il Perrens, le cui lettere al Montanelli trovansi in B. L., c. 45, i. 898.
(199) Della Toscana gli riapriva le porte, dopo la condanna riportata nel '53, l'amnistia decretata il 3 maggio 1859 dal governo provvisorio: quell'amnistia contro la quale un altro esule illustre, il Guerrazzi, scagliava, com'è risaputo, i suoi strali, né, a dir vero, ingiustificatamente.
(200) Sull'Ulloa, che alla fine d'aprile era stato trasferito in Toscana, cfr. Doria, La vita e il carteggio di Girolamo Ulloa, Napoli 1930, p. 33; sul Boldoni e gli altri ufficiali di quel corpo De La Varenne, op. cit., passim.
(201) Il brevetto di nomina a sottotenente nel corpo dei Cacciatori venne notificato al Montanelli, a Fucecchio, da Edolo, 30 luglio; sulla busta, di mano del Montanelli stesso, si trova scritto «Rifiuta la carica». B. L., c. 40, i. 2259. L'esempio di modestia e di coraggio dato dal Montanelli suscitò larga ammirazione. Cfr. ad esempio le attestazioni del Verdi, che gli era personalmente amico, ne I copialettere di Giuseppe Verdi, pubblicati da Cesari e Luzio, Milano 1913, pp. 443-44.
(202) Negli appunti autografi, inediti, già piú sopra cit.
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