(Io credo che questo secondo periodo debba spostarsi a dopo il 1870).
(443) Sulla necessità dei partiti, che sian vivi e robusti, per la prosperità delle istituzioni, vedi le parole di Crispi, in morte di Rattazzi, alla Camera, 5 giugno 1873.
(444) Anzi, eran convinti d'esser nel fango fino agli occhi! Scriveva bene Jacini, Sulle condizioni della cosa pubblica, p. 58, che se gli italiani viaggiassero di piú, sarebbero stati meno numerosi, certo, i seguaci del primato giobertiano, «ma è anche certo che oggi sarebbero assai meno frequenti coloro che si abbandonano all'avvilimento, supponendo altrove cammini ottimamente tutto ciò che appare loro inappuntabile, soltanto perché veduto da lontano...»
A leggere le discussioni alla Camera e le confessioni degli stessi uomini di governo, pare sempre che le cose vadano male! Rattazzi, 1871 (o 1872?) dice alla Camera che in dieci anni si sono spesi tredici miliardi «et nous n'avons encore une armée solide, ni marine, ni sécurité publique, ni frontières en état de défense, ni surtout d'écoles... Personne en Europe ne nous considère comme une grande puissance. Nous n'avons presque pas de chemins de fer. Nous ne sommes pas au niveau des autres nations européennes, pas plus qu'au niveau des besoins économiques de la vie nationale. Notre magistrature est d'une infériorité intellectuelle et morale déplorable. L'Autriche nous a battus sur mer et sur terre. Nous n'aurions pas été en état d'aller au secours de la France...» (Rattazzi et son temps, II, pp.
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