Pagina (45/184)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Io mi occupo qui della crisi intellettuale.
      [Revisionismo.]Anche la storia, breve ma intensa, del revisionismo italiano, ha il suo inizio intorno al ’900. Per l’innanzi si erano avuti notevoli contributi, ma per lo piú da parte di elementi estranei al movimento, che non influirono gran che sulla communis opinio socialista del tempo, ancora pienamente aderente alla lettera del sistema marxista. Il filosofo napoletano Antonio Labriola si fece in Italia, in due memorabili saggi, l’apologista del materialismo storico. Egli ebbe soprattutto riguardo agli aspetti filosofici della dottrina, e i suoi lavori, piú che a rivelare o a superare una crisi del marxismo di cui cominciavasi a discorrere in quegli anni, furono diretti a spazzar via gli equivoci (Loria), le grossolane interpretazioni (la materialistica), i fallaci raccostamenti (con Darwin e Spencer). La sua fu una lezione di aristocratica prudenza ai neofiti del marxismo che credevano di possedere nella teoria del materialismo storico un facile talismano. Egli ammoní che la famosa sottostruttura economica, determinatrice di tutti gli altri fenomeni sociali, non è un semplice meccanismo dal quale emergono, quasi fossero effetti meccanici immediati, le istituzioni, le leggi, i costumi, i pensieri, i sentimenti, le ideologie. Con molta finezza dimostrò come il processo di derivazione e di mediazione fosse assai complicato, spesso sottile e tortuoso, non sempre decifrabile. Persuaso di essere l’unico marxista rigido e conseguente che contasse l’Italia, nella sua corrispondenza con l’Engels non risparmiò strali ai suoi compagni di partito accusati di non penetrare lo spirito della dottrina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





Revisionismo Antonio Labriola Italia Loria Darwin Spencer Italia Engels