Pagina (119/184)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Riprova di questa funzione liberale che ancora esercitano alcune frazioni borghesi è l’esistenza, presso tutte le democrazie moderne, di partiti di democrazia borghese che non restano sordi alle esigenze del progresso e dànno la mano, sia pure una cauta e dubbiosa mano, al movimento di ascensione della classe lavoratrice. Ma la borghesia come classe, come quella classe (che piú che classe è categoria sociale e categoria mentale) che ricava la maggior parte dei suoi redditi da capitali e privilegi accumulati, o che comunque questo sistema privilegiato difende considerandolo come il piú adeguato alla conservazione del proprio dominio e il piú favorevole allo svolgersi della vita sociale, non è piú liberale, non può piú essere liberale.
      Perché la borghesia potesse ancora oggi rivendicare in modo persuasivo la funzione liberale, bisognerebbe che essa e il sistema economico che ai suoi interessi si ricollega, si dimostrassero capaci, per virtú intrinseca dei principî animatori, di soddisfare le esigenze della nuova classe, del Quarto Stato. Bisognerebbe che la borghesia si dimostrasse capace, pur di restare fedele alla sua grande tradizione storica, di sacrificare le posizioni di ricchezza e di comando conquistate, per far posto volontariamente alle nuove forze sociali prementi. Ma quale disinteresse, quale eroismo, pretenderemmo da essa! Una simile sete di autoimmolazione potrà ritrovarsi in qualche raro spirito superiore, distaccato dal destino della propria classe al punto da pervenire alla serena obbiettività del filosofo, meglio ancora, ad abbracciare la causa degli oppressi; non mai in una classe, saldamente afferrata ai suoi beni, ai suoi privilegi, e al potere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





Quarto Stato