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      Chi pensa a codesta divina adolescenza della vita, e senza consultare la fede di battesimo, vede nello specchio che ha tanti anni di più, e, guardando il fumo che esce dalla sua pipa, può esclamar col poeta:
     
      Questo di tanta speme oggi mi resta
     
      si fa silenzioso e tetro, e cerca tosto di sommover l'onda delle tristi idee, mescolandovi lo spirito d'assenzio. Allorchè dunque chi scrive aveva quindici anni meno, ebbe a far la conoscenza di un vecchio, il qual vecchio, a quel tempo, dei due milioni e cinquecento mila abitanti che contava la Lombardia, era forse quello che portava più anni sulle spalle, tanto che, se fosse stato povero, avrebbe fatto la prima figura alla lavanda de' piedi. Ma non era povero, quantunque non fosse nemmen ricchissimo. - Fu presso al lago di Pusiano, che vedemmo per la prima volta questo vecchio, e precisamente nell'istante che stavamo leggendo l'iscrizione che addita a' passeggieri la povera casa dove nacque il grande Parini.
      Quel vecchio era là seduto, in mezzo ad alcuni contadini che lo guardavano con gran rispetto, e sentendo che noi andavam tempestando di domande i proprietari di quella casa, per aver notizie della famiglia Parini e per sentire se vivesse ancora in quel contado qualche parente del poeta, si alzò e avvicinatosi a noi:
      - Della casa Parini, disse, non vive oggi che un prete, il quale sta fuori di questo territorio. Del resto io ho conosciuto il poeta, e ho vissuto con lui in grande dimestichezza e qui e laggiù a Milano, e ho conosciuto la madre dell'abate.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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