- Il sipario rappresenta la primavera, trionfante sopra le altre stagioni, e coronata da Minerva; bel lavoro dei fratelli Galliari, che oggi farebbe arrossire i nostri contemporanei della tolleranza onde lasciano che tutti i siparj de' teatri in Milano offrano a' forestieri la più misera idea delle arti nostre. - Ma se un amante della pittura poteva congratularsi con quel sipario, un amante della luce doveva protestare contro il nebuloso crepuscolo che avvolgeva tutto il teatro. - Non v'era lumiera che pendesse dal velario; qualche luce soltanto usciva dall'interno de' palchetti, tutti messi sfarzosamente; e, prima che comparissero i ventiquattro becchi di fiamma al luogo della ribalta, gettavano intorno un poco di albore le candelette che alcuni, seduti in platea, tenevano fra mano per leggere il libretto dell'opera. - L'abitudine a quelle mezze tenebre aveva però avvezzate le pupille del frequentatore del teatro a vedere e ad osservare. Tutta la sala era piena; sui rossi, i verdi, i gialli, gli azzurri, e tutta la varietà delle gradazioni di questi colori, il fiordaliso, il pistacchio, il vigogna, il tortorella, l'isabella, il tané, il testa di pavone, ecc., onde in qualche modo aiutavano la poca luce le giubbe, le marsine, i gilets dei messeri buongustaj dell'opera, adagiati in platea, si distendeva uno strato tutto bianco, ed era la polvere di cipro di quelle seicento parrucche di varia foggia, e, come allora dicevasi, costrutte alla reggenza, a tre martelli, alla circostanza.
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Minerva Galliari Milano
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