- Non sono nè più belle nè più pazze delle veneziane.
- Ma chi è quella dama là che porta la passionata?
La passionata era una delle tante denominazioni che si davano alle mosche e a' nei onde le gentildonne facevano, quel che si direbbe, la loro professione di fede; la passionata era la mosca che si portava all'angolo dell'occhio, la sfrontata quella che stava sul naso, la civetta al labbro, la galante alla pozzetta, l'assassina all'angolo della bocca. E chi o davvero o per bizzarria voleva o intendeva di avere le qualità morali rispondenti a quegli aggettivi, portava una di queste mosche, come un tempo i cavalieri erranti recavano i motti sugli scudi. Il più delle volte però non erano che simulazioni, onde chi avrebbe dovuto aver l'assassina portava l'appassionata, e sempre poi quelle gentildonne cangiavano posto alle mosche, onde tutte quante in una stagione riuscivano e passionate e galanti e civette e sfrontate e assassine.
Ma que' due, tenendo fissi gli occhi in quella che recava all'occhio la passionata, e continuando un discorso incominciato: - Colei è una delle nostre più infocate dilettanti di musica; del resto non v'ha bella signorina in Italia, la quale, nel ricevere la visita di un giovane cavaliere, dopo aver fatto pompa delle sue grazie, non passi al cembalo a cantare un'arietta per rendersi più amabile. - Quella dama là della passionata pigliò molti alla rete cantando l'arietta, - Se tutti i mali miei - ed è così bizzarra che, quando di recente gli fu presentato un giovanotto per essere il suo cavalier servente, così lo interrogò sulle qualità che lo dovevano far degno di quel posto: Signore, sapete la musica?
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