Veduta da presso, la Gaudenzi non scapitava d'un punto dell'effetto che produceva a chi la guardava dalla platea; chè veramente era dessa di una perfetta beltà. Aveva la capigliatura biondo-cupa increspata e prolissa, la quale nella sua schietta natura non potea vedersi che nel momento in cui, attendendo a dar parole, scioglieva i capegli per poi foggiarli anch'essa nel puff di convenzione. - Aveva occhi azzurri, bocca e mento e contorni della purezza più completa; soltanto il naso, come quello della greca Aspasia, sopravanzava d'alquanto il confine stabilito dalle scuole accademiche. - Ma quegli occhi azzurri e quel naso erano un argomento di censura per le altre beltà invidiose, segnatamente del ceto patrizio. - La contessa Marliani affermava, sdegnosissima nella sua convinzione, che non può essere una beltà perfetta chi non ha gli occhi neri; la quale asserzione diede luogo ad una disputa de' begli spiriti che recavansi alla sua conversazione. - Fu persino convocata una consulta di pittori per decidere in proposito; e avendo essi sentenziato in favore degli occhi azzurri, quasi corsero il pericolo di perdere il loro posto alla tavola di casa Marliani. - Ma anche noi che scriviamo, avremmo perduta l'amicizia della contessa perchè le avremmo detto che, se gli occhi neri lampeggiano in virtù della legge dei contrasti, gli occhi azzurri risplendono per virtù propria; le avremmo detto che la pupilla azzurra sdegna la mediocrità, vuol bellezza perfettissima di linee nel sopracciglio e nella cassa dell'occhio, mentre la pupilla nera s'appaga invece anche di linee irregolari; che l'occhio nero non avendo un colore, non ha sempre nè varietà nè nobiltà nè iridescenza nè riflessi, sia dalla luce esterna che dall'intima luce dell'anima; ora tutte queste qualità avevan gli occhi della Gaudenzi, occhi esercitanti un fascino, che poteva persino sembrar colpevole a chi non conosceva l'indole di quella donna.
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