Il lume della prima finestra del palazzo V... rischiarava la stanza della contessa Clelia che vegliava...; quello della seconda finestra rischiarava la camera dell'ex-colonnello conte V... che già dormiva; il terzo lume, che traspariva dalla finestra della casa modesta, rischiarava l'alloggio della ballerina Gaudenzi, che s'era acconciata là per esser vicina al Teatrino Ducale e che in quel momento stava mutandosi la camicia.
Delle ultime due fiamme, l'una illuminava un lenzuolo in cui era avvolta la salma patrizia del marchese defunto; e l'altra una mano di gente venale, pagata la notte a far compagnia al morto.
In quello spazio misurato dall'occhio del tenore Amorevoli non scintillavano che quelle cinque fiamme... Esso le contò macchinalmente, e scavalcò il muricciuolo di cinta,
E con un'ansia incognitaEbbe la debil orma accelerato
E in alto..................................
Scintillava il beffardo occhio del fato.
IV
La contessa Clelia era sola nella sua stanza da letto, di cui gli addobbi e gli ornamenti, sovraccarichi di sfoggiata ricchezza, fuor delle leggi del buon gusto, è più facile che un uomo d'immaginazione se li dipinga, di quello che li descriva un galantuomo di null'altro temente che di riuscir nojoso a' lettori. - Tuttavia in quelle linee contorte e peccaminose del barocco, e in quell'oro condensato senza risparmio in forme d'ornamenti, c'era qualcosa che poteva parlare alla fantasia, e tanto più in quanto in mezzo ad essi spiccava una donna così severa e così bella, bella di quella bellezza di rigida perfezione che lascia placidissimo il cuore, ma che provoca lo spirito d'osservazione in menti avvezze ad esaminare le opere dell'arte.
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