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      - Ma da quella fronte, senza saperlo, i rigidi parenti (di cui, per esser fidi ad un sistema di prudenza, sopprimeremo al solito il nome del casato), avean preso consiglio per dare alla fanciulla Clelia una educazione che fosse distinta oltre il consueto, a ciò poi singolarmente sollecitati da un dottissimo abate, un tal Carlantonio Tanzi, stato precettore al fratello della contessina, il quale, non trovando più nessuno a cui comunicare la sua dottrina, pensò fare di lei un oggetto di esercitazione scientifica pe' suoi vecchi anni, e una meraviglia del gentil sesso. - Ad ogni modo, l'abitudine di introdurre le fanciulle a discipline non fatte pel sesso grazioso, nel secolo passato, secolo delle esagerazioni e delle cose a rovescio, fu comune più che non si creda. - Era il barocco applicato all'educazione, per cui alle fanciulle si gonfiavano le teste a spese del cuore, e si riduceva la scienza a ricovrarsi per forza all'ombra de' guardinfanti. Molte donne, nel secolo passato, studiarono filosofia, giurisprudenza, matematica; talvolta, qualche stragrande ingegno, fece parer sapienza cotale pazzia, e valga per tutte quel prodigio della Gaetana Agnese; ma più spesso furono anomalie di sterilissima dottrina, rigonfiata da orgoglio infelice. La contessina Clelia pertanto, dal dotto abate che non aveva cavato nessun costrutto dal fratello di lei, fu incaricata di far le sue veci e di rappresentarlo al consesso dei dotti. - A dieci anni la contessina, oltre alla lingua francese, che si parlava abitualmente dal conte padre, il quale tante volte s'era trovato a Parigi confuso nella folla dei cortigiani del gran Luigi, conosceva la lingua latina; e il prof.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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