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      - Allorchè il destino iniquo ha stabilito che succeda quello che non dovrebbe mai succedere, offre egli stesso le opportunità, consiglia i mezzi, tende le reti, suggerisce le parole, è il Figaro più scaltro e più disinvolto e più briccone di tutti, tra due individui che cogli occhi si son detti quello a cui non basterebbero cento sonetti del Petrarca. - Quale adunque sia stato il momento e quale il modo con cui que' due concertarono la maniera per trovarsi insieme, non è ciò che più importa di sapere. - Ma il fatto sta che allorchè in quella notte di febbrajo suonò quella tal ora, la contessa discese, e Amorevoli si alzò dal sedile di sasso e si tolse d'intorno al volto il ferrajuolo, e nell'esaltazione affrontò anche il chiaro di luna quando sentì aprir la vetriera; e così in meno d'un lampo fu là, e nella sua, sebbene con renitenza ineffabile, stette la morbida mano di donna Clelia; di donna Clelia, che, ignara, di tutto, fuorchè di quello che è men necessario alla donna, e versando allora come attonita in un mondo di sensazioni non mai esplorato prima da lei, riusciva ingenua e quasi stolidamente inesperta, come una fanciulla quattordicenne, la quale, sebben difesa dal senso arcano del pudore, se non è vegliata da esperti custodi, concede improvvida le sue fragranze al primo vento protervo che le soffi intorno. - Quella stima eccessiva di sè stessa che aveale generato lo studio e la scienza, quell'orgoglio in cui era venuta, forse perchè la sua intelligenza, sviluppata da infinite cure, non era però per natura forte abbastanza da sostenere il peso della dottrina, quella acerbezza dei modi e del linguaggio, che era l'espressione e dell'uno e dell'altra, erano scomparse.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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