Il tenente del Pretorio aveva sentita la storia particolareggiata dell'avvenuto da chi era stato a chiamarlo. Però, quando vide Amorevoli: - È costui? - disse.
- Sì, signore.
- No - soggiunse Amorevoli imperterrito. L'uomo che cercate l'ho visto io a fuggire e a saltare il muro di cinta. Tant'è vero che questi uomini mi vennero addosso quand'io stavo di piè fermo.
Senz'essere avvezzo agli interrogatorj come l'uom del Pretorio, a chicchessia poteva riuscir ovvia la dimanda che gli fece infatti il tenente: - Ma voi che cosa stavate facendo là?
- Quest'è un altr'affare, e il signor tenente ha ragione di chieder questo; ma io risponderò in Pretorio, se vossignoria me lo permette. Intanto è bene che vossignoria sappia ch'io sono il tenore Amorevoli, al servizio di S. M. il Re di Spagna, e che oggi ho l'onore di cantare al Regio Ducal teatro di Corte.
A' tempi di Tramesani, di Crivelli, di Rubini, in qualunque, trambusto costoro si fossero trovati, bastava che si nominassero per essere tosto riconosciuti; e lo stesso accadde al tenore Amorevoli, che vide spuntare sulla faccia dell'ufficiale un sorriso di rispetto e di bonomia.
- Mi rincresce, signore, questo contrattempo, ma...
- Comanda il signor tenente - interruppe allora il barigello - che si salga nella camera che fu aperta, o da questo signore o da chi è fuggito, e là, alla presenza di tutta questa gente, si stenda tosto la deposizione del fatto?
- Benissimo - rispose l'ufficiale che s'avviò, pregando il tenore Amorevoli a seguirlo.
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