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      .. bisogna bene che nel cuore ci sia del buono... non si sbaglia... Oh quanti di questi cavalieri, che portano spada, avrebbero gridato là sfacciatamente in Pretorio il nome della cara beltà, pel crepacuore di non poter dormire a proprio letto... Oh sepolcri... Oh apparenze!!
      Ma chi parlava, a queste parole si fermò, perchè la sua attenzione, come quella degli altri, si volse al carrozzone del giudice, che in quel punto attraversava la piazza del Duomo.
      Lasciando ora dunque i giovinotti del caffè del Greco, e tenendo dietro al giudice del Pretorio, dobbiam dire che, sottoposto all'interrogatorio di pratica, il tenore Amorevoli, il quale davvero aveva risposto quanto fu già riferito nel caffè del Greco; sottoposti pure all'interrogatorio gli uomini di casa F..., dietro quanto risultava dalla deposizione del tenente Baldini; il signor don Antonio De-Capitani di Arzago, chè tale era il nome del giudice, giovane d'anni, ma di matura e soda intelligenza, pensò bene di recarsi egli stesso a visitare il preposto di S. Nazaro, anzichè citarlo a comparire in Pretorio, per rispetto alle qualità venerabili di quel degno sacerdote. Smontato alla canonica, si fece annunciare, e il pio e umile prete discese egli stesso a riceverlo.
      - So già per qual ragione ella s'incomoda a venir da me... - disse il preposto. - Era anzi mia intenzione di venire da lei fra poco.
      E così, precedendo il signor giudice, lo fece entrare in un salotto, dove sedettero ambidue.
      - Ella dunque, signor preposto, sa perchè son qui.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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