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      .. La cosa è seria più che non si creda...
      - Lo so.
      - Ora abbia la bontà di dirmi, fin dove però glielo permette il suo ministero, in che rapporti ella si trovò col marchese defunto...
      - Non le tacerò cosa nessuna; ella sa quale fu il tenore di vita di quel benedetto uomo...
      - Lo so.
      - Or bene, sette anni sono, da una povera giovine, che ebbe la disgrazia di capitare nelle sue mani, ebbe un figliuolo...
      - Qualcosa ne sapeva...
      - Dopo le prime smanie, ogni affetto, come sempre, venne a sbollire in quell'uomo volubilissimo; e dato un pugno d'oro a quella poveretta, si dimenticò presto e di lei e del fanciullo...
      - Siam sempre a queste...
      - Quella sciagurata veniva spesso a piangere da me... e a pregarmi perchè pregassi il marchese... Non le so dire quanto mi pesasse il recarmi da colui... Spesso... troppo spesso... la dignità dell'uomo, non che quella del sacerdote, veniva offesa. Ma appunto codesti insulti, che per gli altri è una virtù il respingere, per noi è un merito il sopportare. Insieme colle brusche parole veniva però sempre qualche pezzo d'oro, ond'io tornavo all'assalto ogni qualvolta la poveretta veniva da me per bisogno. Se non che l'uomo venne a star male un anno fa... una malattia di generale disfacimento... Allora una fiera tristezza gli entrò nell'animo, e con quella una arrendevolezza insolita. Dietro le mie preghiere, volle vedere quella sciagurata e il fanciullo; e un giorno più dell'altro lavorando su quell'animo ammollito, ottenni quel che era nelle vie della giustizia; almeno io vissi nella speranza d'averlo ottenuto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Siam