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      Fu allora che, ridotto quasi al verde, seppe così ben fare e comportarsi nella casa dei marchesi Incisa, che una graziosa e virtuosissima giovinetta di quel casato, ricchissima di un'eredità legatale da un suo padrino, tirata ad arte nelle insidie, finì ad invaghirsi perdutamente di lui, ed a concedergli la mano di sposa. - Da questo matrimonio nacquero, ne' primi due anni, un figlio maschio e una fanciulla che non conobbero la madre, perchè, vittima delle furibonde ingiurie maritali, morì tre mesi dopo il secondo parto. Pare che le cagioni di quelle ingiurie e di quella morte immatura sieno state delle tresche scandalosissime con una contessa Ferri, nata Alfieri; poichè, non ancora compiuto il lutto vedovile, il conte Brunon, senza riguardo alcuno, la sposò, e n'ebbe poscia un figliuolo. - Intanto che il primogenito e la fanciulla del primo letto, eredi della ricchezza materna, erano tuttora in cura delle nutrici, il figliuolo del secondo letto cresceva in casa, e la nuova moglie del conte, che aveva preso sul marito quell'impero ch'egli in addietro aveva sempre esercitato sulle donne, gli comunicò un tale amore per quel fanciullo, ch'esso, al pari della matrigna, sentì avversione pei primi due, e tutto l'incomodo e il peso della loro esistenza. - Questo non apparì manifestamente in principio, ma quando i fanciulli avanzarono in età, trapelarono al di fuori le intenzioni del conte, tanto che i parenti della defunta marchesa Incisa, fecero reclami per avocarne a sè la tutela; ma invano, perchè il conte, astutissimo e versipelle, seppe condursi così bene, che furono respinti i reclami e a lui data piena soddisfazione.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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