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      Quello che pur troppo avvenne si fu, che, dopo un anno, donna Paola Pietra si professò monaca in Santa Radegonda. - Ma, dice il frate di S. Ambrogio ad Nemus, in quella sua succinta relazione:
      «In quello stesso momento in cui la fanciulla non da un solo timore riverenziale, ma da una manifesta violenza, fu costretta fare nel suddetto monastero la solenne professione de' voti, protestò nell'interno del suo animo a Dio di non concorrere colla volontà ad un atto, a cui era trascinata dall'altrui volere.» Paga d'aver di ciò chiamato Dio stesso in testimonio, si persuase di poter conservare intera quella libertà che Dio stesso le avea data. Tuttavia, fosse prudenza o un resto del timore onde ella erasi lasciata obbligare all'atto solenne, non confidò che assai tempo dopo, a fide e virtuose persone, gl'interni suoi sentimenti; e come se fosse presaga di quanto doveva poi veramente succedere, nella dolorosa solitudine del chiostro si consolava colla speranza di dover un giorno romper quei lacci che la violenza degli uomini le avevan posto. A tale effetto conservò per molti anni un suo abito secolare, di cui credea fermamente di doversi servire. - Pure in qual modo ella avesse ad uscirne non poteva nemmeno immaginarselo, ben conoscendo che era impresa impossibile il tentarlo per le solite vie giuridiche. Ma la straordinaria virtù del suo canto, come l'aveva già esposta, quand'era ancora educanda, all'ammirazione generale, doveva additarla, monaca, all'altrui pietà. - Già abbiam detto che tutta la città di Milano accorreva nella chiesa di santa Radegonda a sentirvi le migliori produzioni della musica per canto ecclesiastico.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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