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      - Il maestro Prediani, bolognese, che allora era in Milano, soleva, per così dire, stare in giornata su tutto quello che producevasi in Italia in questo genere, e appena venisse in luce qualche composizione squisita, era sollecito di mandarla alla celebre suor Rosalba, affinchè ella la facesse conoscere ed apprezzare con quel magistero ch'ella aveva nel toccar l'organo e nel cantare, e perchè specialmente, se trattavasi di pezzi a due voci, veniva squisitamente assecondata da suor Teresa Paola Pietra. - L'Ave maris stella di Leo era uscito di fresco in que' giorni.
      Il ceto distinto della città, che allora tenea dietro a tutte le novità musicali, e s'interessava anche della musica di chiesa, veniva informato dal maestro Prediani, che dava lezioni nelle principali case, del quando si doveva eseguire qualche gran pezzo istrumentale in Duomo, o qualche canto in Santa Radegonda, onde accorse per sentire quella nuova composizione. La folla, come suol dirsi, si portava a que' trattenimenti, tanto che l'arte faceva dimenticare la devozione; e però, in proposito, erano uscite alquante pastorali contro l'uso e l'abuso della musica sacra. - Ora, tra quella folla stipatissima, si trovò un Inglese, che si chiamava lord Crall, uomo straordinario e cavalleresco, e portato naturalmente all'entusiasmo. Egli sentì quella musica e sentì la voce commossa della monaca giovinetta, la quale, ripetendo quel canto divino, vi trasfondeva tutta l'intensità dei proprj affanni, e con tal fascino, che tutti, mentre atteggiavano il volto al sorriso per la soavità della melodia, pur si sentivano irresistibilmente inondati di lagrime.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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