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      Onde vincer saprò la mia sventura.
      Qual combattuta nave in mezzo all'onde,
      Oggi imploro dal ciel soccorso, aìtaPer arrivar le sospirate sponde.
      Se fortuna o periglio a me s'impetra,
      Sia noto al mondo come fui tradita,
      Se ben ebbi nel seno un cor di Pietra.
     
      Ma da Milano i due fuggiaschi viaggiarono sollecitamente a Venezia, dove si trattennero parecchi giorni in una casa vicina a quella d'altri Inglesi, nonostante lo strepito che presso la Repubblica faceano il ministro cesareo e il nunzio del papa. Se non che, essendo stati avvisati che non avrebbero potuto fermarsì colà più lungamente senza pericolo, la donna, vestita, come sempre era stata, da uomo, fu condotta di notte sopra un vascello inglese che stava alla rada; mentre il cavaliere, dopo averla consegnata al capitano, per una maggior cautela, passò in altro bastimento olandese. E bene erano stati avvisati in tempo, perchè il giorno dopo, per ordine del Magistrato, si fece la ricerca della fuggitiva in quella medesima casa donde poche ore prima era uscita. Dalla rada di Venezia passato il vascello inglese a Zante per farvi provvigione di vino per l'equipaggio, non potè fermarsi colà quanto bisognava, perchè recatosi di notte al suo bordo il nipote del Console inglese in quell'isola, avvisò il capitano che suo zio aveva accordata al governatore la permissione di far la visita al vascello, per toglierne una religiosa trafugata. Il capitano, levate allora le ancore, si allontanò dall'isola, apprestandosi alla difesa, nel caso che lo si fosse attaccato.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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