.. N'è vero, zia?
- È vero, disse questa, ma la compagnia non vi fa molto onore... Una è la moglie d'un gabelliere che sta lì dirimpetto... L'altra sta lassù al quarto piano e si diletta di far la cucitrice. Belle e giovani tanto l'una che l'altra, ma della loro onestà non mi parlate. Chiedetene qualcosa alla Gilda che ci serve, e sentirete... Ben v'è la moglie d'un pittore che gode buonissimo nome, e la bella figliuola d'un mercante... della quale non c'è chi dica male... Ma in conclusione, voi vedete, signor Lorenzo...!
- Ma! - esclamò egli strabuzzando gli occhi; e stette un momento silenzioso, poi soggiunse: - In Pretorio v'accompagnerò io stesso, Margherita, e chiederò io stesso di parlare al signor giudice. Fate adunque di esser pronta fra un'ora, ch'io sarò a pigliarvi in carrozza.
L'ora passò, Lorenzo venne colla carrozza, e la Margherita accompagnata dalla zia, vi salì tosto. - Giunsero tutti e tre verso mezzodì al Pretorio, dove s'accorsero che una folla di curiosi stava aspettando nel cortile. Quando la Gaudenzi ascese lo scalone e corse la voce della sua venuta per tutti gli ufficj del Pretorio, molti calamaj macchiarono d'inchiostro atti e processi e libelli, tanta fu la fretta e la furia degli impiegati per giungere in tempo a vederla. Notaj, auditori, uscieri, scrivani, colla penna nell'orecchio e i paramanica di bambagina verde, facean capolino dagli usci e dalle finestre; altri uscivan sul corridoio per dove la Gaudenzi aveva a passare, fingendo un'incumbenza di premura.
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