Pagina (142/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ciascuna fila de' palchetti era rigirata da trenta lumiere di cristallo, portanti cadauna sei torcie di cera; dalla vòlta pendevano otto grandi lumiere pur di cristallo, e dall'interno de' palchetti usciva un'altra luce ausiliaria. Siccome poi da ciascun davanzale cadevano sui parapetti ricchissimi arazzi e ricami d'oro e d'argento, o di broccato tutto d'oro tempestato di pietre d'ogni colore e di luccicanti berilli, così l'effetto che allora produceva lo spettacolo interno del teatro Ducale era di gran lunga superiore a quello d'ogni più sfarzosa festa da ballo in maschera d'oggidì. E se il lusso e lo splendore era tanto in platea e sul palco, le sale del ridotto costituivano davvero un Olimpo di ricchezza e di luce in mezzo a cui sfolgoravano le deità terrene; chè le dame più cospicue s'addensavano tutte colà, o adagiate in apposita sala, su scranne dorate, a beare di loro presenza chi le adocchiava; o in altra sala, aggirantisi in quelle danze passeggiate che si chiamavano minuetto e perigordino. Nè è da credere che le sale del ridotto fossero accessibili soltanto alle dame; tutt'altro. La divisione che tra ceto e ceto era ancora ben determinata, nel secolo passato, in tutte le relazioni della vita, e la distanza che tra patriziato e borghesia e plebe era mantenuta inesorabilmente da cento prammatiche e distinzioni e cerimonie, scomparivano affatto in quelle feste del carnevale. Era una continuazione modificata del medio evo, quando il feudalismo dei padroni e dei servi potè costituire quasi due nature diverse; quando per una legge di compenso, a Milano, nelle notti fescennine del famoso san Giovannino alla Paglia, tutti quanti si mescolavano in istrane dimestichezze.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Ducale Olimpo Milano Giovannino Paglia