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      Allora voi troverete che il mondo è qualche volta tanto giusto ne' suoi giudizj, quanto più spesso è precipitoso e spietato. Allora verranno i giorni in cui amerete la stessa sventura, perchè per suo mezzo sarà scaturita la vostra felicità.
      «Ma pace per ora, la mia cara donna, pace e coraggio...; e giacchè non avete ancor ben determinata la meta a' vostri passi, e fuggite così a caso, cacciata dalla sola disperazione; e la solitudine potrebbe trarvi a malissimo partito, Dio vi guardi dalle funeste tentazioni della solitudine! Io scrivo in sull'istante ad una famiglia virtuosissima di Venezia, quella dove fui accolta io stessa con carità d'affetto, quando ci capitai da Milano, fuggita da chi mi teneva in ingiusta prigionia; che rividi, come tornai da Roma, e che l'anno scorso fu a visitarmi a Milano, con sempre costante amorevolezza. Voi dunque avete a recarvi colà, e, a tale oggetto, v'accludo un foglio perchè siate riconosciuta e accolta e abbracciata e consolata, e forse guarita coll'insistenza delle cure amorose. Ricevuta questa, rispondetemi di volo, e Dio vi benedica.
     
      «PAOLA PIETRA»
     
      Questa lettera giunse a suo luogo a Brescia, e presto arrivò nelle mani della contessa Clelia, la quale tosto rispose alla donna pietosa con effusione d'affetto, e coll'accettare il partito proposto. Così ella recossi a Venezia, dove infatti fu accolta con ogni maniera di affettuose dimostrazioni in quella casa a cui donna Paola aveala raccomandata.
      Ma chi avrebbe detto che il destino, così spesso strano e capriccioso, come talvolta provvido, della dimora di donna Clelia a Venezia doveva valersene per iscoprire i capi del filo a cui s'attiene il fatto principalissimo del nostro racconto, e quello per cui sino ad ora avvenne tutto quello che avvenne? chè il lettore, dato che, per un caso de' più strani, abbia preso interesse a quest'istoria, non deve obbliare che, nella stanza vicina a quella dove giaceva il defunto marchese F... erano state trafugate delle carte; che probabilmente tra quelle ci doveva essere un testamento; che se era stato commesso un delitto di tanta gravezza, qualcuno necessariamente doveva averlo commesso e, se non di certo a Milano, in qualche parte del mondo colui doveva bene esistere e starsene cheto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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