Ma la colpa è di chi ha sempre voluto descriverti da un lato solo; e dei pittori di prospettiva che non sanno altro che far ripetizioni eterne della tua piazza e del tuo palazzo Ducale. Così il visitatore, tratto in inganno e venuto a te coll'ansietà come di chi vede una terra di consolazione nella fata Morgana, s'indispettisce, se, dopo l'incantevol piazza e Rialto grande e le colonne del molo e l'ampia laguna, non vede che calli e callette, e negri rii, e casupole miserabili, e ballatoj con luridi cenci, e zucche baruche, addentate ovunque dagli squallidi figli de' tuoi pescatori. Il viaggiatore poetico che, pieno la testa delle narrazioni convenzionali di Venezia, vi capita la prima volta, e per una bizzarria dell'accidente, in un giorno di pioggia; e prima di vedere le tue ricchezze gloriose s'incontra nelle miserie deplorabili, e affacciandosi alla finestra dell'albergo, non ha altra sensazione che di chi abitasse nell'interno d'un pozzo, tra l'acqua in fondo e una pezzetta di cielo bigio su in alto..., che indignazione egli sente contro le guide d'Italia menzognere; che assalti repentini di nostalgia, quand'anche venisse dalle febbrifere risaje! e l'aspetto di codesta prima impressione è così micidiale, che gli dimezza e gli turba l'ammirazione e l'entusiasmo anche pei giorni del sole e per le scene che non hanno riscontro in nessun altro luogo del mondo.
Perchè, ad essere sinceri, chi mai può dire che sia facile trovare un riscontro, pur ne' sogni fantastici delle Mille ed una notti, alla scena che si svolge innanzi all'occhio di chi s'affaccia, per esempio, al finestrone della sala degli Scrutinj del palazzo Ducale, in un mattino del mese d'aprile o di maggio, od anche di settembre, quando un leggier vapore azzurro avvolge tutta la prospettiva lineare degli edificj cospicui che decorano la grande e la piccola piazza, e che rende più vaga e indefinita la prospettiva aerea?
| |
Ducale Morgana Rialto Venezia Italia Mille Scrutinj Ducale
|