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      La qual cosa spero che la signora contessa non mi vorrà negare, anche per riguardo a ciò, che, se io, per esempio, andassi a Milano, e qualcuno mi chiedesse dove sta al presente donna Clelia V... io non avrei certamente l'obbligo di tacere; e allora, a che scopo mettersi in carrozza; e correre a rompicollo per togliere la lena a chi poteva venir dietro, se il signor conte non dovesse far altro che attaccare i cavalli di posta, noleggiar la gondola di Mestre, e venire a Venezia, a ripigliarsi la sua moglie?
      - Parliamo di voi, disse allora con piglio assoluto la contessa; di voi e de' vostri bisogni, e lasciamo agli altri la cura dell'altre cose. - Il Galantino fu punto dall'accento altero più che dalle parole di lei; onde si alzò anch'esso, e volendo come insegnarle ad essere un po' più umile, assunse un fare triviale e sguajato.
      - Ma sapete però ch'è bella, signora contessa?... di tante donne e gentil donne, di tanti guarnelli e guardinfanti che stanno a Milano, chi avrebbe detto che la più fredda doveva essere la più calda, e che le balzane meglio impiombate dovevano poi essere le più leggiere? Però, bisogna confessarlo, la signora contessa è stata di buon gusto, e vivano gli artisti da teatro; anch'io, per esempio, se trovassi una donnetta di quelle che s'imbellettano in camerino, potrei mettere da un canto la contessina bionda, e appagare così i rigori della sua protettrice.
      - Senti, Galantino, vuoi tu ch'io suoni il campanello, e dica al servitore di condurti alla gondola? Bada che in questa casa capitano patrizj del Gran Consiglio, procuratori e avogadori, e se io dicessi loro chi sei tu e chi eri tu e cosa tu hai fatto, e come tu vesta da gentiluomo essendo stato un lacchè, per tentar le figliuole dei nobiluomini veneziani, presto ti metterebbero al bujo; a Venezia si fa presto, e sarebbe per loro un tratto d'indulgenza a scrivere al Senato di Milano; e siccome chi si traveste e si vende per quello che non è mette di grandi sospetti, non so quel che il Senato di Milano farebbe di te quando il Senato di Venezia pensasse a consegnarti al Pretorio del confine del ducato, perchè t'inviasse dritto al Capitano di Giustizia!


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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