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      Sappi, che il tuo nome passò per più bocche la notte che i servitori di casa F... vider l'ombra d'un uomo a fuggire dalla stanza del marchese...
      Queste ultime parole furono di tanta forza, che il volto del Galantino corrugato allo scherno, si spianò a un tratto, come se gli si rilasciassero tutti i muscoli; e il colore incarnato e vivace, per la prima volta forse, fuggì da quella faccia tanto bella quanto sfrontata.
      Ora convien sapere, che tra i molti sospetti venuti alla contessa sul conto del Galantino, quando lo vide per la prima volta a Venezia in quello sfarzo, fece presa nell'animo suo anche questo, che la ricchezza di lui fosse la conseguenza di quel delitto, e ciò per la ragione, che la mattina del giorno successivo all'arresto dell'Amorevoli, quando a tutti quanti in casa V... pareva inverosimile e assurdo che il tenore potesse aver avuto interesse a quel trafugamento, un servitore tra gli altri, entrò a dire: Scommetterei che è stato il Galantino. Quel sospetto gettato là da un servitore parve una gran sciocchezza, perchè fu subito fatto osservare che il Galantino non avrebbe mai fatto lo sbaglio di aprire uno scrigno dove non v'era che della carta scritta, essendo noto il suo attaccamento sviscerato all'oro e all'argento sonante... e una risata generale mandò per allora quel sospetto agli atti di casa V..., donde non era mai uscito o, almeno, non ne era uscito in modo da poter viaggiare sino al Pretorio. - Ora, che la contessa, in quelle strette di cuore e in quella febbre d'amore, avesse dovuto occuparsi di quell'indizio criminale, il lettore sarà abbastanza ragionevole per non pretenderlo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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