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      In ogni modo per una tale superiorità, tutti lo richiedevano di consiglio.
      - Caro Benedetto, disse il Verri all'Arese, non far la sciocchezza di rinunziare ad altri il patrocinio a te affidato; perchè se tu ti credi in un grand'imbarazzo, è questo invece il caso di cavarsela con grand'onore e con poca fatica.
      Una delle qualità caratteristiche del Verri era di non patir quasi d'invidia (diciamo quasi, perchè è una parola questa a cui non vogliamo rinunziare, tanto è comoda); provava esso dunque una gran soddisfazione nel procurare di far figurare bene i suoi amici.
      - Non so comprendere dove tu trovi sì grande facilità?
      - Passano anni, caro mio, e corrono centinaja di processi prima che si presenti il caso in cui abbia più desiderio il giudice d'aprir le porte al prigioniero che quasi al prigioniero di uscire; e quel ch'è più raro ancora, che il giudice sia tanto convinto dell'innocenza del costituito, al punto d'indispettirsi che questi mantenga un silenzio che è a suo danno.
      - Questo lo so anch'io, ma che mi fa a me?
      - È assai facile, caro mio, dare a credere al giudice quello che il giudice stesso pagherebbe qualche cosa per dar ad intendere agli altri.
      - E che ho io da fargli credere?
      - Che sia probabile, e, sopratutto, che sia verisimile quel che a tutta prima pare stranissimo e appena possibile. Fin adesso il tenore si è sempre ostinato ad un sol punto di difesa, non è vero? onde avrebbe sempre ripetuto, che passeggiando dopo il teatro e vedendo quel bel giardino di casa V..., non volendo perdere l'occasione di godersi tra quelle alte piante un chiaro di luna de' più limpidi, gli venne il ghiribizzo di fare un salto e di passeggiare in giardino.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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