Aveva in pubblico fatto gran senso che, in quel non breve tempo trascorso dalla cattura dell'Amorevoli, non si fosse proceduto con tutti i mezzi reclamati dall'importanza del caso, segnatamente per l'interesse del figlio della Baroggi, che dicevasi essere stato istituito erede universale dal marchese F...; e però il reverendo proposto di san Nazaro aveva ricorso all'avvocato Agudio, il quale godeva fama di gran legista, e quel che più importa, di gran galantuomo, e ciò che meglio preme ancora, di grande ostinato; e il solerte proposto avea fatto capo a lui come a quello che potea aver la forza di conservare nella sua dritta strada la trattazione d'un affare che per mille circostanze poteva essere deviato.
Tornando ora all'Amorevoli, s'egli non avea motivo di lodarsi troppo della fortuna, venne però chi dovea trarlo d'imbarazzo. Allorchè donna Paola Pietra ricevette l'ultima lettera dalla contessa Clelia, dove, colla raccomandazione del segreto, le era fatta la rivelazione intorno al lacchè Suardi; ella nella sua saviezza pensò che non era a tener conto nessuno di quella raccomandazione di segretezza; invece, senza por tempo in mezzo, fece una seconda visita al marchese Recalcati, al quale raccontò il fatto del Galantino, e della vita sfoggiata che colui conduceva a Venezia, e come eranvi tutte le ragionevoli presunzioni che il trafugatore fosse stato colui medesimo.
Quel nome del lacchè Galantino fu per il marchese Recalcati come uno di quei lampi, che, solcando di tratto il fitto bujo, lasciano vedere la posizione degli oggetti circostanti; tanto che uno che abbia smarrita la via, si raccapezza, ed esclama: Ora comprendo per qual parte si dee camminare.
| |
Amorevoli Baroggi Nazaro Agudio Amorevoli Paola Pietra Clelia Suardi Recalcati Galantino Venezia Galantino Recalcati
|