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      - Laonde non sono a dire le feste e le accoglienze ch'egli fece e i ringraziamenti che espresse a donna Paola per quella improvvisa e non aspettata rivelazione. - Lasciandolo ora nel pieno godimento di quella scoperta, saltiam via due giorni, che in faccia a cento anni sono un bicchier d'acqua in faccia al mare, e rechiamoci in casa Verri, in un giorno che l'illustrissimo signor conte Gabriele dava un pranzo quasi diplomatico.
      La sfera dell'orologio percorreva l'arco di quella mezz'ora o di quel quarto d'ora che precede il momento solenne, in cui il cameriere in gran livrea diventa un personaggio importante, vogliamo dire, in cui grida dalla soglia: In tavola. In una sala d'aspetto, ferveva, o diremo meglio, languiva la conversazione tra molte persone divise in varj gruppi, ciascun de' quali constava di elementi tra loro affini. - Gravi personaggi di toga e di spada, conti e marchesi e cavalieri che non avevano altro peso da portare che il diploma d'accademico Trasformato, dame e matrone e giovani donne e spose - non una fanciulla. - Il conte Gabriele Verri stava parlando in un angolo della sala col marchese Beccaria, lo zio di Cesare.
      - Vedo pur troppo, caro marchese, diceva il conte Gabriele, che questo mio figliuolo, pel quale non ho risparmiato nč cure nč dispendj, vorrā essere la mia croce.
      - Ve l'ho detto pių volte; bisognava lasciarlo a Roma maggior tempo, o a Parma; la sua vivacitā fu sempre eccessiva e bisognava metter acqua e cenere sul fuoco. Vi sono certi temperamenti, che, a lasciarli svampare prima del tempo, diventan acidi come il vino mal turato.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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