Ed or lasciando che questi rigidi vecchi se la intendano col giovinetto Pietro, ritorneremo a Venezia, e volgeremo i passi verso il calle del Ridotto.
V
Rousseau, il quale asserì che l'uomo lasciato in balia della sua vergine natura, è una perla immacolata, e che dai bisogni fittizj inventati dalla società fu tratto ad inventare egli stesso quei delitti contingenti e convenzionali che, variando di tempo e di luogo, possono persino esser chiamati virtù, come il furto in Atene; non pare abbia voluto esaminare tutti i casi in cui l'uomo, anche nel fitto della società, si trova in pieno arbitrio della sua natura liberissima; tra le altre cose, non ha saputo applicare la sua potente riflessione ai fenomeni d'una bisca.
Una casa da giuoco è un microcosmo; in essa l'uomo appare in tutta la nudità de' suoi istinti. Nella Francia contemporanea di Rousseau, lo spettacolo di un gran re, intento a passar le notti, non animato che dalla speranza di spogliare i ciambellani e i confidenti, doveva bastare a far vedere al sublime lipemaniaco di Ginevra che non sono sempre i bisogni quelli che fanno sviluppare sulla testa umana il bernoccolo della rapacità.
Ma ciò, anche prima della storia di Francia, era provato dalla storia di Roma e dall'esempio d'Augusto che, padrone di tutto il mondo, pure si compiaceva se l'oro di Mecenate passava nelle sue mani; e dall'imperatore Claudio, che affidava ai dadi il destino perfin di quattrocentomila sesterzj, e dai patrizj romani, che, ad onta che il giuoco fosse multato d'infamia, giocavan persin nei comizj, persino in Senato; tanto è vero che l'uomo, per saziare il suo naturale istinto, combatte contro la medesima civiltà, e fa il ladro per diporto; chè non a torto ha detto un acuto scrittore inglese: Essere il giuoco un furto mascherato.
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