.. perchè di ragione, se io taccio, essi dovrebbero strapparsi la lingua piuttosto che parlare. Ah signor conte... io penso che la mia salute gli debba star a cuore più che a me... perchè se io cado, anch'esso ha a cadere... e da che altezza! Ben è vero che il conte non mi ha mai nè veduto nè parlato, e potrebbe, in un bisogno, lasciarmi solo nell'intrigo... Ma allora, quand'io sappia stare ben sodo nel dir di no... il malanno svanirà da sè. - E qui a codesti pensieri abbastanza gai in mezzo al disastro, succedevano altri pensieri, tutt'altro che lieti; e si presentavano alla fantasia conturbata del Galantino le parti squallide della sua condizione, malediva il giorno e l'ora che si era lasciato pigliare all'amo da chi non conosceva, per tentare una impresa delle più pericolose; perchè alle cose che già sa il lettore, aggiunga ora avere il Galantino aderito a trafugar le carte, tra le quali era il testamento del marchese F..., per insinuazione di un uomo che a lui volle tenersi ignoto. Che se egli aveva tosto pensato al conte F..., in quella circostanza, e per alcune parole scappate di bocca allo sconosciuto e per altri indizj, ciò non era stato che in conseguenza della sua straordinaria acutezza. Pensando così lungo il viaggio ad un tale sconosciuto, si turbò alquanto nel sospetto che colui, nel frattempo, avesse mai potuto commettere qualche imprudenza; o, per un giuoco non previdibile della maledetta fortuna, anche senza sua colpa, fosse caduto in qualche agguato. Più dunque l'ex-lacchè e l'ex-gentiluomo avvicinavasi a Milano, più smarriva la baldanza e non per il timore di dover passare troppo tempo in prigione, chè a questo, in suo pensiero, si lusingava di anche abituarsi; ma ciò che lo cruciava veramente si era che aveva con sè molt'oro e ricapiti di danaro; oro e ricapiti che avrebbe consegnato al diavolo piuttosto che alla giustizia.
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Galantino Galantino Milano
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