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      Donna Paola Pietra si alzò, e:
      - Mandate da me codesta fanciulla. Sentirò e vedrò... ma, caro mio, la cosa è così estremamente delicata ch'io non so quel che sarò per fare. Son propositi che solo a toccarli contaminano la ragione e l'onestà... Un tempo erano crudeli e feroci. Ora han mitigate le apparenze, e son diventati... Oh tempi infelici! Mandatemi dunque la fanciulla.
      Pietro Verri partì.
      Il dialogo surriferito del conte avrà fatto senso al lettore, e anche noi fummo per gran tempo in dubbio di mettere a nudo cotali piaghe. Ma pensando poi che tutto serve a lezione, e che il fatto solo della possibile pubblicità che tosto o tardi viene a svelare le colpe state commesse nella creduta sicurezza del segreto, può utilmente fare il suo effetto in tutti i tempi e in tutti i luoghi; abbiamo creduto opportuno di affidare per la prima volta alla stampa la notizia di alcuni accidenti della vita pubblica e privata del secolo passato, che finora non ottennero che di passar di bocca in bocca dall'una altra generazione, e di non deviare e perdersi nel trapasso. Ma dove sono i documenti orali di quanto fu riferito? Essi sono scarsi e succinti, ma fedeli; essi sono sfoghi repentini della satira plateale, ma che ottennero di perpetuarsi quasi come l'epigrafe della storia in tavola di bronzo. Chè il popolo avea l'abitudine di nominare alcuni senatori intinti nella pece della venalità con motti proverbiali; e per citarne uno, aveva condannato a subire il disonore della strofa seguente due che in ciò avevan passato il segno:


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Paola Pietra Verri