Divora il C...erroL'oro, l'argento e il ferro;
Il senator M...toneDivora anche l'ottone.
Che pił? In un vivacissimo diverbio avvenuto nelle aule stesse del Senato, un Morosini, il quale era svizzero (in Senato confluiva la nobiltą non solo del ducato di Milano, ma anche d'altri Stati, della Toscana, per esempio, della Romagna, ecc.), ebbe a dire ad un senatore che avea gran voce in capitolo, ma che facilmente si lasciava pigliare all'amo, Ch'egli non aveva i suoi possedimenti a Biassonno, ossia che non biasciava o non mangiava alle spalle altrui. Se non che quello stesso Morosini che avea la virtł d'essere incorruttibile, assaporava poi con truce diletto i tormenti fatti subire agl'imputati, e assisteva alla tortura sorseggiando la cioccolata.
Ed ora andiamo a trovare il tenore Amorevoli.
VII
La letteratura sarebbe assai pił feconda se avesse il comodissimo privilegio della musica, nella quale, allorchč un maestro si trova a contatto di una bella situazione drammatica, e si ricorda d'aver letto in qualche vecchio spartito un bel motivo che gli paja ben adatto alla situazione stessa, se lo appropria senza molti scrupoli e senza timore che gli si possan fare i conti addosso. Il sommo, l'unico, l'immortale Rossini, allorchč un amico gli fece osservare, a proposito d'un suo celeberrimo quartetto, che quella musica trovavasi gią in un vecchio spartito di Meyer, il maestrone non fece altro che crollare il capo, ed esprimere la sua compassione per la mellonaggine dell'amico scrupoloso, soggiungendo, per un di pił, queste parole: - Dal momento che a quella situazione non c'era e non ci poteva essere musica pił acconcia di quella gią fatta da Meyer, perchč correr pericolo di guastare una situazione per la smania puerile di fare una musica nuova?
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