Donna Paola si compiaceva ad assistere ella stessa alle ripetizioni che il Parini dava a' suoi figli, e perchè si dilettava di quelle animosissime digressioni, e perchè alquanto ne serbava in mente per venire, all'uopo, in ajuto dei figliuoli, quando soli attendevano ad eseguire il còmpito che dava loro il professore. In quanto al Parini, ei s'infervorava per tal modo nella spiegazione de' classici latini, e segnatamente del suo prediletto Orazio, che il più delle volte bisognava che donna Paola lo pregasse a desistere, ed aversi qualche riguardo; e gli facesse presente dover esso dare altre ripetizioni in altre case prima che terminasse la giornata.
Ciò che può fare grandissimo un uomo in quelle arti dove la forma e il gusto sono indispensabili a rendere efficace ed evidente ed amabile il concetto, e segnatamente poi s'egli è nato per esser genio di perfezione più che d'originalità, è, diremo, la fortuna di trovare fra i grandi autori colui che abbia quasi identiche alle sue, oltre alle qualità primitive dell'intelletto, anche talune circostanze della vita. Il Parini, nel suo presago orgoglio giovanile, si compiaceva forse di quel concorso fortuito di accidenti pel quale, siccome Orazio dalla natia Venosa era stato condotto a Roma dal padre liberto; così a lui era toccato un padre tanto amoroso, che non dubitò di vendere l'umile poderetto presso l'Eupili, pel desiderio ch'ei potesse attendere agli studj nella capitale del Ducato di Milano.
Applicatosi a questi e passato alle lettere umane, quando il Parini conobbe Orazio, forse credette conoscer di più sè stesso, e poter misurare con maggior sicurezza le naturali e caratteristiche qualità del proprio ingegno.
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